Buon Natale dalla Presidenza delle ACLI
Venerdì, 23 Dicembre 2016
Scritto da Roberto Rossini
Cari Presidenti di circolo, di zona, provinciali e regionali, insieme al Natale si conclude un anno denso di lavoro e di sorprese. La Presidenza che si è insediata a fine maggio ha dato continuità alle iniziative positive già in cantiere, e si è dedicata alla ristrutturazione associativa, economica e finanziaria secondo nuovi criteri che essa stessa si è data. Abbiamo aperto i lavori per aumentare la solidità del nostro… “edificio”, per aprirlo sia a chi sente una vocazione sociale e solidale sia a chi si rivolge a noi per una pratica, per un sostegno, per un consiglio, a volte perfino per un pasto: certamente per fare comunità e associazione. Vi ringrazieremo per la pazienza: i lavori in corso, si sa, producono sempre qualche disagio e un po’ di polvere… ma il nostro obiettivo è grande, è realizzare un movimento solido e solidale.
Da subito vi ringraziamo per l’impegno di quest’anno. Da qualche mese abbiamo riscoperto la nostra capacità di formazione alla politica: il referendum di fine anno è stata una straordinaria occasione per discutere di Costituzione, di partiti, di diritti e doveri. Non mancherà, nell’anno che sta per arrivare, l’occasione per ritornare ad offrire spazi di dibattito democratico, meglio ancora: di discernimento democratico, per capire come tifare per il bene comune e lavorare per una Europa sempre più unita, che è una delle nostre stelle polari.
Ma ancor di più dovremo discernere su come sostenere la nostra più profonda vocazione, quella che ha a che fare col lavoro. Noi abbiamo una particolare fedeltà verso i lavoratori: una fedeltà che chiama in causa il nostro impegno per un ordine più giusto, o almeno più sostenibile. Il lavoro fonda la nostra associazione e la nostra Repubblica come una doppia fedeltà. Per questo solleciteremo la nostra organizzazione, la nostra competenza e la nostra creatività.
Ma sarà proprio grazie a questo impasto di lavoro, democrazia e spiritualità che potremo – come afferma il Papa – riuscire a “prestare orecchio ai battiti di questo tempo e percepire l’odore degli uomini d’oggi, fino a restare impregnati delle loro gioie e speranze, delle loro tristezze e angosce”.
È quello che vi auguriamo come Presidenza nazionale, perché possiate vivere in letizia un 2017 magari faticoso, impegnativo e anche un po’ sudato… ma autentico e popolare.
La Presidenza nazionale