Intervento del Presidente ACLI Svizzera al Congresso OCST del 1° maggio 2021 "Costruire insieme il futuro del lavoro"
A nome della Presidenza nazionale delle ACLI Svizzera, vi ringrazio di cuore per l’invito a partecipare a questo importante momento congressuale che si tiene in occasione della festività del Primo Maggio, una ricorrenza che consente a tutti noi di rinnovare, ancora una volta, l’impegno nella difesa delle lavoratrici e dei lavoratori, sempre più bisognosi di essere affiancati nelle sfide che il mondo del lavoro pone. È per me anche l’occasione per ribadire i forti sentimenti di amicizia che storicamente legano le nostre Organizzazioni e che costituiscono da sempre il presupposto fondamentale per collaborazioni solide e durature.
Abbiamo letto il Programma di azione che l’OCST presenta oggi all’attenzione di delegati e abbiamo ritrovato moltissime convergenze con i temi cari alle ACLI e grande sintonia con le piste di lavoro proposte nel prossimo mandato.
In questi durissimi mesi, i sacrifici, lo studio e l’ingegno di molte lavoratrici e di molti lavoratori, al pari di tanti imprenditori, hanno dimostrato che il mondo del lavoro è la leva principale per avviare una profonda conversione della nostra società, iniziando proprio dalle regole che governano l’economia. I frutti complessivi dell’operosità e dell’innovazione di chi lavora devono avere una destinazione universale, che assicuri a ognuno di essere parte attiva del mondo del lavoro in modo dignitoso, all’occorrenza anche in più settori e con competenze sempre nuove; devono, altresì, incarnare il rispetto e la custodia del nostro pianeta, anziché la sua distruzione.
L’ambivalente vicenda del vaccino anti-Covid lo dimostra: è il risultato di un’inedita e poderosa condivisione di conoscenze medico-scientifiche a livello planetario, tuttavia milioni di persone ne sono tragicamente escluse, negando la realizzazione del fondamentale principio “nessuno si salva da solo” di cui abbiamo bisogno per uscirne davvero, insieme.
La conoscenza è l’antidoto più potente contro le diseguaglianze e tutte le forme di esclusione. Senza una conoscenza diffusa e di qualità i divari socio-economici rischiano di radicalizzarsi e l’inarrestabile e sempre più rapida evoluzione tecnologica rischia di rimanere appannaggio di poche persone, nelle cui mani si concentra sempre più potere e ricchezza.
Il nemico di oggi è il Covid-19, ma il nemico di sempre èil virus della diseguaglianza, dell’ingiustizia. La diseguaglianza produce miseria, emarginazione, malattia e – anch’essa – morte. Un certo grado di diseguaglianza è sostenibile per il corpo sociale, ma oltre una determinata soglia diventa tossica, ostruisce le vene, toglie il respiro, sballa i valori economici e trasforma gli uomini in scarti. È un virus potente, mai debellato, in grado di mutare e di sviluppare varianti più aggressive.
Ad oggi è impossibile fare previsioni, anche di breve periodo, ma una serie di elementi fa temere che, almeno nell’immediato, le disuguaglianze continueranno a crescere. Intanto, non tutte le aziende sono in crisi: in alcuni settori si è assistito a incrementi di fatturato da capogiro. Zoom (la piattaforma che tutti abbiamo imparato a conoscere) nel 2019 valeva 9 miliardi di dollari, oggi 135.
È ora di introdurre qualche vaccino anche contro le diseguaglianze. Il titolo scelto per questo Congresso e le piste di lavoro individuate costituiscono certamente la base di un vaccino efficace: lavoro, formazione, previdenza, partecipazione responsabile alle decisioni, salute e sicurezza sul lavoro sono terapie imprescindibili che richiedono una rinnovata e ferrea volontà politica di applicazione.
Sono certo che il sindacato OCST saprà fare la sua parte. Buon Primo Maggio!
Giuseppe Rauseo, presidente ACLI Svizzera
Associazioni Cristiane Lavoratori Internazionali – www.acli.ch