L’iniziativa per multinazionali responsabili è stata depositata lunedì 10 ottobre. Sono quasi 80 le organizzazioni della società civile (tra cui anche le ACLI della Svizzera) che sostengono l’iniziativa e condividono la stessa visione: quella di una qualità svizzera che include la protezione dei diritti umani e dell’ambiente.
Prendere sul serio la responsabilità della Svizzera e preservare la reputazione del paese: questo il messaggio che accompagna le 120’000 firme valide a sostegno dell’iniziativa per multinazionali responsabili che sono state depositate oggi alla Cancelleria federale. Questa iniziativa si basa sulle Linee guida dell’ONU relative alle imprese ed ai diritti umani, adottate all’unanimità a Ginevra nel 2011. Il testo chiede che le multinazionali svizzere s’impegnino a l’obbligo di Dovuta Diligenza (Mandatory Due Diligence) per quanto concerne i diritti umani e l’ambiente nell’insieme delle loro relazioni d’affari. Concretamente le imprese svizzere avrebbero l’obbligo di analizzare i rischi di violazioni dei diritti umani e dell’ambiente legati alle loro attività come pure alle attività delle loro filiali e subappaltatori, e mettere in atto le misure adeguate per eliminare questi rischi, e di rendere conto pubblicamente della loro analisi e delle misure adottate. Se una multinazionale non ottemperasse al proprio obbligo di Dovuta Diligenza potrebbe essere chiamata a rispondere dei danni causati da una sua filiale che si trova all’estero.
La reputazione della Svizzera è un vantaggio importante per la nostra economia. La qualità svizzera è infatti sinonimo di esigenze elevate, di un lavoro curato e di relazioni d’affari oneste. Le società che beneficiano all’estero di questa reputazione devono rispettare gli standard internazionali. Purtroppo questa non è ancora oggi la realtà. Alcune società domiciliate in Svizzera non sono ancora disposte a tener conto dei rischi per i diritti umani e l’ambiente originati dalle loro attività, né a prevenirli né ridurli. L’iniziativa per multinazionali responsabili intende quindi colmare una lacuna importante nel diritto svizzero, garantendo che la protezione dei diritti umani e dell’ambiente sia in futuro parte integrante della qualità svizzera.
Questa iniziativa si iscrive in una tendenza internazionale verso delle regole vincolanti per le multinazionali. Negli ultimi mesi il Consiglio d’Europa, il Parlamento europeo come pure otto Parlamenti nazionali di Stati europei si sono pronunciati in favore di un obbligo di Dovuta Diligenza in materia di diritti umani.
11 ottobre 2016