A un anno dal suo lancio, l’iniziativa per multinazionali responsabili ha raccolto il numero di firme necessario alla sua riuscita. Questo dimostra che sono numerosi i cittadini e le cittadine a volere che le multinazionali si assumano le proprie responsabilità e rispettino i diritti umani e l’ambiente anche all’estero. Le ACLI della Svizzera si rallegrano di questo successo raggiunto anche grazie al proprio sostegno e alla mobilitazione dei propri aderenti.
A fine aprile dello scorso anno, 77 organizzazioni della società civile – tra cui le ACLI – hanno lanciato un’iniziativa popolare per una maggiore responsabilità delle multinazionali. Poco prima il Consiglio nazionale aveva rifiutato una mozione in tal senso. L’iniziativa per multinazionali responsabili si ispira alle Linee guida dell’ONU relative alle imprese e ai diritti umani, adottate all’unanimità nel 2011 dal Consiglio dei diritti umani. Il testo chiede che le multinazionali svizzere integrino un obbligo di dovuta diligenza (Mandatory Due Diligence) in materia di diritti umani e d’ambiente nell’insieme delle loro relazioni d’affari. Se una multinazionale non adempie a questo obbligo, sarà chiamata a rispondere dei danni causati all’estero dalle società che controlla.
Schiavitù nella pesca del gamberetto, lavoro dei bambini nelle piantagioni di cacao, violazioni dei diritti umani nelle miniere d’oro, sono solo alcuni degli esempi più recenti di attività problematiche di multinazionali svizzere all’estero. Il Parlamento e il Consiglio federale hanno finora rifiutato regole vincolanti e continuano a puntare esclusivamente sull’impegno volontario delle multinazionali. Uno studio pubblicato recentemente da Pane per tutti e Sacrificio Quaresimale mette bene in luce i limiti di questo approccio: solo l’11% delle 200 più grandi multinazionali svizzere hanno una politica dei diritti umani che fa riferimento alle Linee guida dell’ONU. Ed oltre il 60% non ha nessuna politica di questo genere. La responsabilità sociale delle imprese non è uno strumento efficace. Garanzie vincolanti sono più che mai necessarie. Solo queste possono anche proteggere le imprese progressiste contro la concorrenza sleale.
L’iniziativa per multinazionali responsabili è un progetto unico nel suo genere. La sua esigenza – cruciale per la società civile – è in effetti sostenuta non dai partiti politici ma da 77 organizzazioni non governative. L’iniziativa verrà depositata in ottobre.