Le ACLI Svizzera piangono la scomparsa di Giovanni Bianchi, grande presidente delle ACLI e amico delle ACLI all’estero. Negli ultimi anni, la sua frequente presenza ai nostri Congressi e Convegni gli ha sempre permesso di ricordarci l’attualità delle tre fedeltà delle Acli, alla classe operaia, alla democrazia, alla Chiesa, e le qualità che deve avere chi si occupa della “cosa pubblica”: eticamente credibile, professionalmente capace, politicamente abile.
Siamo certi che dalla sua nuova Casa continuerà a vegliare sulla moglie Silvia e il figlio Davide, sulle ACLI e su tutti noi.
A tutta la sua famiglia vanno le più sentite condoglianze delle Acli della Svizzera.
Dopo una breve malattia, il 24 luglio Giovanni Bianchi è tornato alla casa del Padre.
Politico, fondatore del Partito popolare italiano ed ex presidente delle Acli, le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, Giovanni Bianchi è stato uomo di cultura, intellettuale squisito e appassionato, filosofo e poeta.
“Con Giovanni Bianchi se ne va un grande uomo e un grande presidente delle Acli – afferma Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli -. Un uomo che, nonostante i numerosi e importantissimi incarichi a livello politico nazionale, è rimasto sempre attaccato alla nostra associazione. Era con noi anche nell’ultimo incontro di spiritualità delle Acli a Bose. Con lui, se ne va un amico e una guida”.
Giovanni Bianchi era nato a Sesto San Giovanni il 19 agosto del 1939 e si era laureato in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica di Miano. Dopo aver ricoperto importanti incarichi nelle Acli a livello regionale succede a Domenico Rosati come presidente nazionale dal 31 maggio 1987 al febbraio 1994.
La sua ricca esperienza nelle Acli lombarde gli consente di approfondire “il solco e la radice” delle Acli: il cattolicesimo sociale e politico. Di qui il suo richiamo all’esperienza di Luigi Sturzo e alla spiritualità di Giuseppe Dossetti.
Se durante la Presidenza di Rosati le Acli erano pervenute alla consapevolezza del “cambio d’epoca”, con Bianchi si afferma esplicitamente la necessità di aprire una “nuova fase costituente” per il Paese.
Già al Congresso di Milano del 1988, nella sua relazione, sottolinea la fase costituente della società e della politica attraversata dal nostro Paese, l’emergere di una nuova cittadinanza sociale, la necessità di nuove regole del gioco per il ricambio dei gruppi dirigenti e per la realizzazione di un’autentica democrazia dell’alternanza. Le Acli nel linguaggio di Bianchi si configurano come “lobby democratica e popolare”.
Dal 1994 è Deputato al Parlamento nelle file del Partito Popolare Italiano – di cui è tra i nuovi fondatori – per la XII Legislatura e di nuovo, dal 1996, per la XIII Legislatura. Fa parte della Commissione Esteri della Camera dei Deputati ed è stato relatore della legge per la remissione del debito estero. È stato segretario della Camera dei Deputati.
Del Ppi è stato Presidente nazionale nel 1995 -1996; dal 1996 al 1999 è stato membro della Direzione del Partito. È stato segretario regionale lombardo del Ppi fino al suo scioglimento nella Margherita. Nel 2008 ha guidato come segretario il Pd milanese. È stato fondatore e presidente del Circolo Dossetti di cultura e formazione politica nato a Milano nel 2000. Dal 2004 era presidente del Cespi (Centro Studi Problemi Internazionali) con sede in Sesto San Giovanni e dal 2012 aveva assunto la carica di Presidente dell’associazione nazionale Partigiani Cristiani.
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Fonte: www.acli.it