Evitare la disparità di trattamento tra vedova e vedovo? Sì, eliminiamo la rendita! Avviata la Riforma.
Secondo le disposizioni vigenti, le vedove hanno diritto alla rendita ai superstiti per tutta la vita (comunque, fino al raggiungimento del diritto ad una propria rendita di invalidità o vecchiaia) anche se non hanno figli, mentre i vedovi soltanto fino al raggiungimento della maggiore età dell’ultimo figlio.
Come si ricorderà, però, in seguito ad un lungo contenzioso legale, nel 2022 la Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU) ha rilevato una disparità di trattamento tra i sessi, ordinando alla Svizzera di volersi adeguare e da allora, infatti, è stato applicato un regime transitorio in base al quale anche ai vedovi con figli viene versata una rendita a vita, in attesa di una riforma del sistema. Dopo aver preso atto dei risultati della procedura di consultazione, nella sua seduta del 23 ottobre 2024, il Consiglio federale ha adottato e trasmesso al Parlamento il relativo messaggio.
Quali sono le proposte del Governo?
La revisione proposta ha lo scopo di garantire un sostegno mirato ai superstiti nella fase successiva al decesso del partner o fintantoché hanno figli a carico. Tiene inoltre conto delle persone a rischio di precarietà in seguito alla vedovanza, come pure di situazioni difficili legate all’età.
Al di là di questi periodi delicati, non è però più giustificato versare rendite vitalizie indipendentemente dalla situazione finanziaria degli assicurati.
Quali sono dunque i diritti delle persone che diventeranno vedove dopo l’entrata in vigore della riforma?
-Verrà concessa una rendita al genitore superstite fino al compimento dei 25 anni dell’ultimo figlio, indipendentemente dallo stato civile e dal sesso; prolungamento del versamento oltre i 25 anni in caso di assistenza a un figlio con disabilità.
-Verrà concessa una rendita transitoria di vedovanza della durata di due anni alle persone che non hanno più figli a carico. Questa prestazione sarà accordata sia alle persone sposate che a quelle divorziate che ricevevano un contributo di mantenimento dalla persona deceduta.
-Ci sarà una copertura tramite le prestazioni complementari (PC) per le vedove e i vedovi di almeno 58 anni al momento della morte del coniuge o dell’ex coniuge e senza più figli a carico, se la morte comporta una situazione di precarietà.
-Nell’assicurazione contro gli infortuni, verrà concessa una rendita anche ai vedovi se, al decesso della moglie, hanno figli che non hanno più diritto a una rendita o hanno compiuto i 45 anni, come è attualmente previsto per le vedove.
Cosa succede alle persone che all’entrata in vigore della riforma percepiscono già una rendita vedovile?
-Mantenimento delle rendite per le persone di 55 anni e oltre.
-Soppressione delle rendite per le persone di età inferiore ai 55 anni entro due anni dall’entrata in vigore della riforma, tranne se hanno ancora figli a carico.
-Mantenimento delle rendite per i beneficiari di PC all’AVS e all’AI di 50 anni e oltre.
La riforma non interesserà il diritto alla rendita per vedove e per vedovi della previdenza professionale (Cassa pensione), dato che in questo settore non vi è alcuna disparità di trattamento tra uomini e donne. La rendita della previdenza professionale è versata in linea di principio fino alla morte o al nuovo matrimonio del coniuge superstite. Numerosi istituti di previdenza prevedono già prestazioni per superstiti per le persone che provvedono al mantenimento di un figlio comune.
La riforma prende in considerazione anche il fabbisogno di finanziamento dell’AVS e le finanze della Confederazione. Se entrerà in vigore nel 2026, permetterà di ridurre le spese dell’AVS di circa 350 milioni di franchi nel 2030, 70 dei quali andranno a sgravare il bilancio della Confederazione. Queste cifre tengono conto delle prospettive finanziarie aggiornate dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali del 16 settembre 2024 e del finanziamento della 13.ma rendita AVS.
Articolo pubblicato da Gaetano Vecchio, Presidente delle Acli Cantonali dell’Argovia, nonché ex-operatore del Patronato ACLI Svizzera, sull’ultimo numero del 2024 di MISSIONE, il bollettino trimestrale della Missione Cattolica di lingua Italiana di Friburgo