È appena uscito il quarto numero del 2022 del bimestrale delle ACLI Svizzera (
www.acli.ch), il Dialogo, che dedica il dossier interno al tema: «L’Italia al voto: paure e speranze di un Paese ancora in crisi. L’appello delle ACLI: “L’Italia sia il Paese della dignità”».
In questo numero troverete le interviste a
Toni Ricciardi – politiche 2022 e Michele Schiavone, candidati rispettivamente alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica.
In vista delle elezioni politiche italiane del prossimo 25 settembre, le ACLI lanciano nella campagna elettorale “Il Paese della dignità – l’Italia che vogliamo essere” (vedi a p. 7), un appello al voto riassuntivo di proposte e istanze dell’Associazione. Si chiede in sostanza ai partiti di avere in testa i veri problemi che toccano la vita dell’Italia e il destino del pianeta, partendo dalle persone e situazioni più colpite o in fuga dal convergere di tante crisi. L’invito è a partecipare al voto e a mobilitarsi perché il dibattito elettorale sia quanto mai vicino alle tante urgenze sociali, ambientali e internazionali di questa fase.
La rete ACLI nel mondo è sempre stata protagonista della rappresentanza degli italiani all’estero e ha espresso figure che hanno ricoperto ruoli importanti anche nel mondo delle istituzioni politiche italiane. Con l’avvicinarsi delle elezioni politiche del 25 settembre prossimo è fondamentale per noi rinnovare questo ruolo guida per le comunità italiane all’estero, e nel nostro caso in Svizzera, creando momenti di dibattitto e approfondimento. Gli italiani all’estero uniscono all’amore per il proprio Paese uno sguardo lucido su come l’Italia possa e debba essere: un luogo più dinamico e giusto, protagonista nelle sfide del nuovo millennio. Per continuare un lavoro di collaborazione avviato da tempo con la nostra Associazione, segnaliamo che nella Circoscrizione Estero (ripartizione Europa) Toni Ricciardi – storico delle migrazioni presso l’Università di Ginevra – e Michele Schiavone – Segretario Generale degli Italiani all’estero – saranno candidati rispettivamente alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica. Nel rispetto delle opinioni di tutti e della libertà di scelta di ognuno, le ACLI della Svizzera in sintonia con il contenuto del Manifesto pubblicato dalla FAI – Federazione delle ACLI internazionali (vedi a p. 6) segnalano queste candidature nella convinzione che possano portare nel Parlamento italiano anche le nostre istanze. Con questo Manifesto chiediamo ai candidati un metodo sistematico di contatto con le comunità all’estero e l’impegno a dare risorse agli strumenti che già ci sono senza dimenticare la necessità di potenziare i servizi consolari e di promuovere i diritti di cittadinanza e la prima accoglienza tramite la collaborazione tra associazionismo e COMITES.
Si vota anche in Svizzera. Tra gli oggetti posti in votazione il prossimo 25 settembre e su cui il popolo svizzero si dovrà esprimere, l’attenzione principale è tutta rivolta alla riforma AVS 21. Le ACLI in Svizzera invitano a respingere questa riforma (vedi a p. 5). Fin dalla sua approvazione in Parlamento nel dicembre 2021, è apparso subito chiaro come questa riforma fosse a scapito soprattutto delle donne con l’aumento a 65 anni dell’età pensionabile come per gli uomini. Peraltro, l’aumento dell’IVA dello 0,4% non garantisce una sostenibilità a lungo termine. L’AVS si troverà di nuovo confrontata con gli stessi problemi di finanziamento già a partire dal 2026. Il fatto poi che le pensioni delle donne del primo e del secondo pilastro siano complessivamente inferiori di un terzo rispetto a quelle degli uomini è stato bellamente ignorato. Come ACLI Svizzera, dunque, vogliamo ascoltare il grido e le rivendicazioni delle donne e diciamo NO alla riforma AVS 21.